Ritardo nell’insorgenza della malattia di Alzheimer: il bilinguismo come forma di riserva cognitiva


I dati epidemiologici suggeriscono che gli anziani che mantengono uno stile di vita attivo dal punto di vista di impegno sociale, mentale e fisico sono in qualche modo protetti dall'insorgenza di demenza.

Si dice che questi fattori contribuiscano alla riserva cognitiva, che agisce per compensare l'accumulo di amiloide e altre patologie cerebrali.

Uno studio ha dimostrato che il bilinguismo nel corso della vita è un ulteriore fattore che contribuisce alla riserva cognitiva.

Sono stati raccolti dati relativi a 211 pazienti consecutivi con diagnosi di probabile malattia di Alzheimer; 102 pazienti sono stati classificati come bilingue e 109 come monolingua.

Dall'analisi è emerso che le persone bilingue avevano ricevuto diagnosi 4.3 anni più tardi e avevano riferito di un'insorgenza dei sintomi 5.1 anni dopo rispetto a quelle monolingua.

I gruppi sono risultati equivalenti per quanto riguardava le misure del livello cognitivo e occupazionale, non sono emersi effetti palesi dello stato di immigrazione e i pazienti monolingua avevano ricevuto un'educazione più formale.

Non sono inoltre emerse differenze tra i generi.

In conclusione, questi dati confermano i risultati di uno studio precedente permettendo quindi di concludere che il bilinguismo protegge dall'insorgenza di malattia di Alzheimer.
Gli effetti osservati non dipendono da possibili fattori confondenti come educazione, stato occupazionale o immigrazione.
Il bilinguismo sembra dunque contribuire alla riserva cognitiva, che compensa gli effetti dell'accumulo di neuropatologie. ( Xagena2010 )

Craik FI et al, Neurology 2010; 75: 1726-1729


Neuro2010


Indietro

Altri articoli

La dieta può ridurre il rischio di demenza da Alzheimer e rallentare il declino cognitivo, ma la comprensione dei meccanismi...


L'accumulo di beta-amiloide aggregata solubile e insolubile ( A-beta ) può avviare o potenziare i processi patologici nella malattia di...


Esistono trattamenti efficaci limitati per la malattia di Alzheimer. Sono stati valutati l'efficacia e gli eventi avversi di Donanemab, un...


Studi osservazionali hanno suggerito una relazione bidirezionale tra la malattia di Alzheimer ( AD ) e l'epilessia. Resta tuttavia dibattuto...


L'accumulo di grovigli neurofibrillari di proteina tau nella malattia di Alzheimer è correlato al declino cognitivo. Le immunoterapie anti-tau sono...


Gli studi su anticorpi monoclonali mirati a varie forme di amiloide in diversi stadi della malattia di Alzheimer hanno avuto...


Gli anticorpi monoclonali che prendono di mira l'amiloide-beta ( A-beta ) hanno il potenziale di rallentare il declino cognitivo e...


Gli studi clinici randomizzati di fase 3 EMERGE ed ENGAGE su Aducanumab ( Aduhelm ) forniscono un solido set...


Per determinare se il deterioramento cognitivo lieve con corpi di Lewy o il deterioramento cognitivo lieve con malattia di Alzheimer...


L'identificazione delle persone a rischio di deterioramento cognitivo è essenziale per migliorare il reclutamento negli studi di prevenzione secondaria della...